Il tool che aiuta a scegliere le funzioni negli edifici da riutilizzare

Switch, inglese, vuol dire “interruttore”, ma anche “cambiamento”. Come quello di alcuni edifici che, anni (o decenni) dopo il loro ultimo utilizzo, tornano a prendere vita con quello che viene definito in architettura “adaptive reuse” o riuso adattivo.

Ed è proprio quello del riuso adattivo l’ambito in cui il nostro software Switch opera, aiutando a pensare a nuove funzioni, preferibilmente le migliori, per gli edifici.

Il riuso come alternativa al consumo di suolo

Il tema del riuso degli edifici non più utilizzati per la loro funzione originale non è certo recente, ma quello del riuso adattivo si sta diffondendo soprattutto negli ultimi anni, da quando è aumentata la sensibilità al tema delle alternative al consumo del suolo.

Non tutti i riusi, però, sono possibili o comunque realizzabili. Pensiamo a una grande fabbrica di inizio Novecento, ad esempio: “trasformarla” in un supermercato (della tipologia open space) non è molto complesso perché non bisogna intervenire sulla struttura. Realizzare un classico condominio, invece, diventa molto più complesso e per nulla sostenibile con i problemi legati agli impianti, alle costruzioni di nuove strutture interne e così via. Switch, quindi, aiuta a rispondere alla domanda “Come potrebbe essere riutilizzato questo edificio?”

Due set di dati per aiutare Switch a decidere

Switch nasce nel 2019 come progetto per la nostra tesi di laurea e si basa su due set di dati.

Il primo comprende una serie di edifici che sono stati già recuperati con la strategia del riuso adattivo, registrati con alcuni parametri propri dell’edificio (fisici, funzionali, qualitativi), ma anche esterni (distanza dalla metro e dai mezzi pubblici, dai servizi principali, dalle scuole). Poi è necessario assegnare all’edificio la sua funzione attuale: questo campo è libero e quindi è possibile inserire tante funzioni differenti.

Le funzioni di riutilizzo sono poi valutate da un pool di esperti, che assegnano un punteggio a ogni intervento, valutando la sua bontà in base a parametri legati anche all’amministrazione, alle risorse utilizzate, ai costi sostenuti.

Abbiamo così “normalizzato” gli edifici e gli interventi, costituendo una scala di valutazione omogenea: grazie a Switch è possibile confrontare un intervento fatto a Milano e capire se è possibile effettuare qualcosa di simile a Torino, e potenzialmente in tante altre città in tutto il mondo.

Gli step di progetto

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Giugno 2018

Un progetto che parte dalla nostra tesi di laurea

Dobbiamo discutere la nostra tesi di laurea e per farlo creiamo un progetto dedicato al riuso adattivo, principio che prevede la riduzione del consumo di suolo. Per farlo ci basiamo su due set di dati, entrambi aggiornabili: edifici già riutilizzati ed edifici vuoti in una città. In questo modo “normalizziamo” gli edifici in città diverse.

Ottobre 2018

Un software utilizzabile sia dagli Enti che dai privati

Ecco Switch, il software con una doppia funzione: può essere usato sia da un’azienda privata che cerca un edificio vuoto da riutilizzare adatto al proprio progetto, sia dagli Enti pubblici che vogliono capire la migliore funzione possibile per un edificio.

Febbraio 2019

Intelligenza Artificiale ante litteram

Switch sfrutta l’Intelligenza Artificiale 4 anni prima che diventi di uso comune: più dati si inseriscono nei due dataset, migliore e più accurato sarà il risultato finale.

Un database di edifici “vuoti”

Il secondo set di dati che abbiamo utilizzato per Switch è invece un campione di edifici vuoti, aggiornabile in qualunque momento. Per ogni edificio abbiamo inserito parametri come dimensione, anno di costruzione, vicinanza ai servizi.

A quel punto il nostro tool elabora una lista ordinata di funzioni compatibili con quell’edificio, in base alle sue caratteristiche e ai dati del primo set. Questa funzione è disponibile grazie a un modello matematico sviluppato dal Prof. Salvatore Corrente,  un matematico dell’università di Catania, che abbiamo integrato tramite software e linguaggi specifici (Python e Mathlab): è stata una parte di sviluppo molto importante e impegnativa per noi, ma anche molto gratificante!

Le principali tecnologie usate:

Node.js

Vue

MongoDB

Python

Google maps

Matlab

È facile intuire la potenzialità di Switch: può essere interrogato sia da un Ente pubblico che ha bisogno di capire la migliore funzione per un edificio da riutilizzare, sia da un privato (un supermercato, un’azienda, un’altra attività produttiva) che ha bisogno di un edificio e deve capire quale fra quelli vuoti di una città possa essere più utile allo scopo.

L’intelligenza artificiale al servizio della comunità

Nel 2023 è quasi banale parlare di intelligenza artificiale, ma quattro anni fa non lo era affatto. Switch sfrutta uno dei princìpi più usati nello sviluppo delle AI: più dati si inseriscono nei due dataset, migliore e più accurato sarà il risultato finale.

Switch è stato un progetto molto innovativo, quasi “anomalo” nel settore dell’architettura perché nel 2019 quasi nessun software aiutava i professionisti nella fase delle decisioni preliminari.

Abbiamo presentato Switch tante volte dal suo debutto: la prima, naturalmente, è stata in occasione della nostra discussione di laurea.